15 NOV 2020

Studi e lavoro, brillano Mascheroni e Piana

I dati della Fondazione Agnelli: il liceo cittadino bene nella preparazione degli studenti all’università, l’istituto di Lovere nel trovar loro un’occupazione. Ottimi risultati anche per Lussana, Sarpi e Fantoni di Clusone.


Da L’Eco di Bergamo del 13 novembre 2020
Di Alice Bassanesi

Le scuole che preparano al meglio i propri studenti per la carriera universitaria e quelle che, invece, trovano da subito un posto di lavoro ai ragazzi: anche quest’anno la Fondazione Agnelli dà i numeri degli istituti di scuola secondaria di secondo grado d’Italia tramite l’edizione annuale della piattaforma Eduscopio (www.eduscopio.it). A Bergamo lo studio della Fondazione quest’anno sorride, in particolare, al liceo scientifico Mascheroni di Bergamo e all’istituto tecnico Ivan Piana di Lovere. Il primo, con un indice «Fga» di 91.48 ottenuto dai ragazzi dello scientifico opzione scienze applicate, è l’istituto con il punteggio più alto per la preparazione all’università. Il secondo invece, con una percentuale dell’87% di occupazione post diploma, è quello che occupa il maggior numero di studenti al termine degli studi.

Beni i licei

L’indice su cui si basa la valutazione della Fondazione Agnelli viene individuato tenendo in considerazione il numero di esami effettuati dai ragazzi al primo anno di università e la media dei voti.

Nella Bergamasca, non spicca solo l’ottimo risultato del Mascheroni, ma anche quello del liceo Lussana di Bergamo (91.07 nel percorso scientifico tradizionale) e quello del Fantoni di Clusone (90.39 sempre allo scientifico tradizionale, ma anche primo in Bergamasca tra l’opzione economico sociale del liceo delle scienze umane). Ottimi risultati sono stati raggiunti anche dal liceo Sarpi (primo bergamasco tra i classici), dal Romero di Albino (primo alle scienze umane), dal Cesare Battisti di Lovere (linguistico), dal Maironi da Ponte di Presezzo (tra gli istituti tecnici economici), dal Mario Rigoni Stern di Bergamo (tra gli istituti tecnici tecnologici) e dal Weil di Treviglio (artistico).

Presidi soddisfatti

«Sono contento che tra i primi cinque scientifici – dice Ugo Punzi, dirigente del Mascheroni – due sono di Bergamo: tra la nostra scuola e il Lussana c’è grande sinergia. Questo risultato evidenzia che da noi si lavora bene, che i nostri ragazzi sono soddisfatti e tranquilli di una scuola che li accompagna nel loro percorso mettendo in evidenza capacità e talenti. Cerchiamo di offrire loro un ambiente stimolante grazie a un’offerta culturale ricca: pre-Covid abbiamo dato ai ragazzi la possibilità di seguire più di 300 attività culturali multidisciplinari». Dati che, secondo la dirigente del Lussana, Stefania Maestrini, «sono la dimostrazione che i nostri ragazzi sono molto motivati, hanno grandi capacità, sono curiosi e intraprendenti. E sono guidati da ottimi insegnanti: se si arriva da qualche parte vuol dire che una guida c’è». In altri casi sono il frutto di un lavoro lungo e di un consolidato rapporto con il territorio: «Per noi che siamo una scuola di provincia – dice Annalisa Bonazzi, dirigente del Fantoni di Clusone –, in alta valle, in una zona non centrale, significa veder riconosciuto il percorso del nostro istituto anche al di là dei confini territoriali. La nostra forza è lavorare molto con il territorio, attraverso progetti di studio condivisi, percorsi didattici e il vivere la scuola appieno. Un altro nostro punto di forza è la convivenza di indirizzi diversi, liceali e tecnici, nell’istituto. La strada che percorriamo è quella giusta per il territorio e per i ragazzi».

La Fondazione poi individua anche gli istituti dove i ragazzi, al termine del percorso, trovano più facilmente un lavoro: oltre all’ottima percentuale del Piana di Lovere, buoni i risultati dell’Archimede di Treviglio (83%), dell’ISchool (80,65%) e del Belotti di Bergamo (80,43%). «Questo risultato – dice la dirigente del Piana, Celestina Zandonai – è frutto di un’azione coordinata con le aziende del territorio e i nostri docenti. Abbiamo condiviso la programmazione condividendo con le aziende i nostri e i loro bisogni formativi. Abbiamo creato percorsi triennali di alternanza scuola-lavoro all’interno delle stesse aziende che aiutano i ragazzi nell’orientamento e vedono crescere i futuri dipendenti».


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